lunedì 15 febbraio 2021

Le maschere della Sardegna. Perchè sono tanto simili a quelle di paesi così lontani?

Una delle caratteristiche più importanti ma anche affascinanti dell'isola di Sardegna è la profondità dei suoi aspetti culturali.

Per la verità questo è un tema dominante in tutta la penisola, territorio che da millenni viene battuto e ribattuto da etnie e popoli diversi fra loro. Ma in Sardegna, la cui storia sembra andare un pò più lentamente del resto d'Italia e d'Europa questa sensazione è più forte.

Così quando si oltrepassa la soglia di una chiesa, ci si immerge facilmente nei molteplici significati che quel luogo di culto ha avuto per le genti del posto, in una sovrapposizione culturale e religiose di sicuro impatto.

E' infatti quasi una consuetudine che laddove adesso c'è un simbolo di una certa cultura e/o religione (ad esempio una chiesa) un tempo ci fosse un tempio pagano e prima ancora chissà.

In questi giorni NON si festeggia il carnevale. La festa più pazza e orgiastica dell'anno non viene celebrata per ovvi motivi dovuti al perdurare della pandemia da covid19 e dei seguenti provvedimenti anti-contagio. Ma in questi giorni di carnevale fantasma, la nostra attenzione è caduta nuovamente sulle tematiche culturali dei vari carnevali sardi. Non solo quelli più conosciuti di Mamoiada o Ottana.

Caratteristica dominante della scenografia carnevalesca isolana sono le maschere. Non le maschere intense come i costumi di carnevale di moda (magari di importazione televisiva o hollywoodiana) ma le "maschere" in senso stretto.

Le maschere tipiche del carnevale sono oggetto di studio da decenni. Non è questo il luogo principale in cui approfondire l'argomento nè tantomeno sono io la persona più adatta a farlo. Il punto che magari osservo è lo stupore che mi accompagna (e come me chiunque altro, sardo o meno che sia) nell'osservare la selvaggia primordialità di queste maschere.

Se si osservano le tipiche maschere delle figure carnevalesche, si capisce che l'orologio della macchina del tempo vola veloce a millenni fa, forse anche decine di migliaia di anni fa. Quando l'uomo viveva talmente in simbiosi con gli animali e la natura da non scorgere in nessuno una distinzione fra uomo e animale. Distinzione che al giorno d'oggi sembra un abisso, di più, un intero universo.

E quanto questi tratti forti del viso ricordino le maschere di paesi lontani anni luce geograficamente ma ancora molto collegati a livello culturale, come l'africa o l'oceania.

Camminare in Sardegna ti porta a queste sorprese. Pensi di essere in una terra moderna e civile (e in effetti lo sei) ma di colpo, non appena ti distrai un attimo, ti ritrovi nella savana africana o nelle lande desolate di un deserto australiano.

Io non so perchè le maschere del carnevale sardo siano così simili ad altre maschere di popoli primitivi o di tradizioni vecchie di secoli di altre culture a noi sardi lontane. Non lo so. Nè, ora, mi permetto di avanzare alcuna ipotesi.

So solo che niente, niente, niente in questo mondo accade così, senza una ragione o una causa.

SALUDOS.

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