E' innegabile che, attraversando in lungo e in largo la Sardegna, il visitatore sia continuamente assalito dalla presenza (a volte maestosa e a volte più discreta e silenziosa) di questi monumenti costruiti in un lontano passato chiamati Nuraghi.
Il sardo li conosce da così tanto tempo che li tratta come componenti della famiglia. Li conosce e praticamente (sbagliando) li da anche un pò per scontati.
Come avere una moglie bellissima e viverci insieme da così tanto tempo che, ad un certo punto, puoi correre il rischio di darla per scontata.
La cosa che più di ogni altra mi lascia perplesso è la constatazione che questo passato glorioso certifica che solo in pochi altri punti dell'intero pianeta vi è una presenza cosi massiccia, numerosa, incontrovertibile e coordinata del passaggio di una civiltà.
Non stiamo a fare i precisi ma in altre parti del mondo abbiamo una Mesopotamia, un Egitto e una Grecia. E tralascio per motivi vari la mitica civiltà romana.
Eppure il riscontro nei libri di testo "accademici" di questa civiltà che ha vissuto e operato in Sardegna (chiamatela per ora come vi pare) è flebile e quasi accennata.
Al punto che quando ero bambino e ragazzo e studiavo la storia della mia terra, da nessuna parte (e nessuna non è una esagerazione) si parlava di qualcosa di vagamente simile ad una civiltà sarda.
Si, si parla di questi monumenti caratteristici (caratteristici? sono unici e incredibilmente favolosi) ma niente di più.
Possiamo fare tanti ragionamenti su questa cosa ma la prima è:
Non è incongruente tutto ciò?
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