Ma così non dovrebbe essere.
Sia chiaro, prima di dire che si è indipendentisti, che si è contro l'indipendentismo, che lo si giustifica od osteggia occorrerebbe specificare cosa si POSSA intendere con questo concetto.
Indipendentista è l'idea che la Sardegna, già separata dal resto dell'universo da un mare (meraviglioso) che la circonda, sia anche politicamente separata e, quindi, indipendente dal resto.
Nello specifico dallo stato che al momento la ingloba e ne detiene la sovranità e che prende il nome di Italia. Anche se, è assodato, anche quest'ultima si è fatta in gran parte assorbire da un nuovo stato sovranazionale (nel senso che va oltre la nazione) che continua un'opera (secondo me) di distruzione e non di costruzione.
Il punto è forse qui: abbiamo degli stati e abbiamo delle nazioni. Nazioni intese come gruppi di individui che parlano di se vedendosi come un gruppo unitario dal punto di vista della storia, della cultura, della lingua e delle tradizioni. Stati intesi come agglomerati politici e amministrativi.
Lo stesso, per contro, non si può dire degli USA. Che è vero sono divisi in 50 stati ma che di fatto sono un'unica nazione. Che con il tempo è diventata multietnica, è vero, ma che continua a parlare una lingua e che si rifà ad uno zoccolo culturale ormai abbastanza uniforme che possiamo addirittura chiamare "americanesimo". Il merito? Chiedete a quelli di Hollywood, come ci siano riusciti.
Torniamo a noi.
Siamo indipendentisti? SI e NO.
Si, lo siamo perchè la Sardegna è unica, il suo popolo è unito e si riconosce lontano un miglio come distinto dagli altri. La prova? Siamo l'unico popolo che quando emigra dissemina l'universo di centri di aggregazione per sardi all'estero. Una volta ho fatto una ricerca. Sono tantissimi. Mentre non si è mai visto un centro di aggregazione di lombardi o piemontesi all'estero. Per dire. Al limite un centro culturale di italiani all'estero. Appunto.
No, non siamo indipendentisti perchè la deriva che questo termine ha preso è talmente connotata di risvolti politici che rischieremmo di finire nel calderone di chi ha banalizzato adesso il concetto.
Esistono partiti che sono nati per rendere la Sardegna libera dall'occupazione straniera e coloniale e che sono diventati la caricatura di se stessi. Un indipendentismo che non racconta niente di nuovo da un punto di vista culturale e che è anche controproducente per la nostra libertà.
Cosa penso? Penso ad una Sardegna indipendente nei fatti più che nelle costituzioni. Una Sardegna che possa decidere in modo autonomo (VERAMENTE) le proprie leggi e disposizioni. Se questo può essere fatto nell'ambito di una federazione con il resto d'Italia, con una maggiore autonomia o con una separazione effettiva dalla penisola è cosa secondaria e non da affrontare ora.
Ora, quello che conta, è il sentire, lo stato d'animo, il movimento culturale.
La politica ora è meglio lasciarla da parte. D'altronde non è proprio serio vedere esempi come un partito che nasce per l'indipendenza e per il sardismo, trovarsi alleato e forse vassallo di un partito le cui radici affondano nella difesa del "suo" territorio. Ma questo è un altro discorso.
Ma che un sardo sia italiano e che possa sentirsi italiano, non nasconde che un sardo è prima di tutto un sardo. E' diverso. E' il figlio di una terra meravigliosa che tanto ha dato all'umanità nei millenni scorsi e che, dopo un lungo sonno silenzioso, tanto ancora ha da dare a tutto il mondo.
Saluti.